Warhammer 40,000: Dawn of War, l’alba dell’eterna guerra

A volte capita che si rimanga più affascinati e incuriositi dall’universo in cui è ambientato un videogioco rispetto al videogioco stesso. È un po’ quello che è capitato a me con l’universo di Warhammer 40,000, creato da Games Workshop e usato come ambientazione per svariati videogiochi. E così, anche per dare un senso a tutti quegli acquisti fatti senza ritegno durante antichi saldi di Steam, ho deciso di installare Warhammer 40,000: Dawn of War, un videogioco di strategia in tempo reale sviluppato da Relic Entertainment nel lontano 2004.

Completamente differente dall’omonimo gioco da tavolo, Dawn of War riesce a distinguersi anche dagli stessi giochi di strategia più classici nella gestione delle risorse e delle unità. Per quanto riguarda le risorse, bisogna gestirne soltanto due: requisizione e energia. La requisizione è in pratica la valuta grazie alla quale si possono produrre edifici e unità e viene fornita dai punti strategici sparsi in giro per la mappa. L’energia invece viene fornita da appositi generatori da costruire e indica quanti edifici e unità possiamo tenere in funzione. La loro gestione costringe a mantenere l’equilibrio tra controllo del territorio e ottimizzazione della propria base, mentre il nemico cercherà di fare lo stesso riconquistando i nostri punti strategici o sabotando i nostri edifici.

Dawn of War
L’espansione della propria base operativa è molto importante per lo sviluppo e il miglioramento delle nostre unità.

Per quanto riguarda le unità che compongono l’esercito, Dawn of War introduce il concetto di squadre: ogni squadra è composta da più unità dello stesso tipo, il cui numero varierà in base alla qualità dell’unità in questione. Ogni tipo di squadra ha forze, debolezze e capacità molto differenti tra loro, inoltre si può modificare l’equipaggiamento delle singole unità, riuscendo così a migliorarne l’efficacia contro le diverse squadre nemiche che si affrontano di volta in volta. Un’efficacia che potrà essere ulteriormente incrementata tramite ricerche effettuabili presso i vari edifici delle fazioni (migliorando così statistiche ed equipaggiamento) oppure assegnando dei comandanti di squadra. Tali unità agiranno in unisono con i loro uomini, estendendo a questi ultimi le proprie capacità. Capacità che saranno determinanti per mantenere alto il livello di morale delle unità: se questa statistica viene portata a zero (di solito con attacchi diretti da parte dei nemici), la squadra perderà di efficacia e i singoli membri fuggiranno impauriti dalla battaglia.

Ovviamente non possono mancare i veicoli, siano essi dei mech bipedi in grado di decimare le squadre più semplici in una manciata di secondi o mezzi di trasporto in grado di trasportare intere unità e scaricarle nel bel mezzo delle basi nemiche senza che venga loro arrecato danno. A completare il proprio esercito ci pensa il Comandante: un eroe unico dalle statistiche fuori scala e abilità in grado di ribaltare le sorti di una battaglia. Un’unità pericolosissima, specie se si considera la capacità di abbinarle più comandanti di squadra per amplificarne le potenzialità. Non crediate però di poter ammassare tonnellate di omini e carri armati per poi partire all’attacco del nemico: ogni unità ha un valore di squadra determinato da tipo, statistiche ed abilità che le farà occupare un numero variabile di slot squadra. Questo fattore rende le unità di base utili nelle fasi avanzate della partita, anche perché sono ben poche le unità avanzate in grado di conquistare punti strategici e le ben più importanti reliquie, necessarie per sbloccare le ricerche di potenziamenti e le unità più potenti.

Dawn of War
Lo Squiggoth è una delle unità più ostiche da affrontare: mai abbassare la guardia nonostante i numeri del proprio esercito.

Assimilare questa microgestione di unità e di ricerca e sviluppo della propria base operativa è il primo passo per capire quali strategie attuare per ottenere la vittoria con una delle quattro fazioni disponibili. In questo senso, la campagna single player svolge il compito di tutorial da quindici ore senza infamia e senza lode: pur non sapendo praticamente nulla di strategici in tempo reale, sono riuscito a concluderla con relativa tranquillità. Le missioni non richiedono al giocatore particolari sforzi strategici, inserendo nei dialoghi tra i personaggi consigli non troppo velati sulle tattiche e le unità da utilizzare in base alla situazione. E quando non ci saranno tali consigli, basterà sviluppare il proprio esercito e ammassare una manciata di unità avanzate con cui radere al suolo ogni opposizione nemica.

Se si cerca un minimo di sfida dalla IA, basterà impostare una partita in modalità schermaglia, dove si affrontano battaglie contro un massimo di altre tre fazioni su qualsiasi mappa disponibile. La pratica che ne conseguirà sarà molto utile nel caso si volessero sfidare avversari umani: benché poco popolato, il multiplayer è ancora utilizzabile e dà la possibilità di dar fondo alle proprie capacità al comando del proprio esercito. Si ottiene la vittoria non solo conoscendo i punti di forza del proprio esercito, ma anche adattando le proprie unità ai punti di forza dell’esercito avversario tramite le possibilità offerte dai potenziamenti da ricercare per la propria fazione.

Dawn of War
È possibile modificare i colori della propria armata per distinguere la propria fazione nella modalità multiplayer.

Con quasi venti ore segnate da Steam, posso dire di essermi davvero divertito al comando di questi eserciti, nonostante il genere non sia tra i miei preferiti. Posso comunque rimediare, vista la quantità di espansioni e seguiti usciti nel corso degli anni…

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