Shadow Warrior: guida all'affettare i demoni

Come ci ha spiegato Marco “Thresher3253” Accogli qualche mese fa, DOOM 2016 è stato in grado di rivitalizzare la saga che ha dato vita al genere degli FPS con un nuovo capitolo al passo con la generazione corrente. I miglioramenti riguardano sia il comparto tecnico sia il solido gameplay vecchia scuola, quest’ultimo con diverse trovate e miglioramenti in grado di creare un nuovo punto di riferimento con cui è parecchio difficile confrontarsi. Come ricorda Thresher, il genere degli FPS vecchia scuola non è proprio scomparso negli anni precedenti a DOOM, con pochi esponenti che hanno continuato a rimanere fedeli alle radici del genere. Tra questi titoli ce n’è uno che ha provato a percorrere la stessa strada delle sparatutto di id Software ben tre anni prima: si tratta di Shadow Warrior, realizzato nel 2013 dai ragazzi di Flying Wild Hogs.

Nato come remake dell’originale Shadow Warrior, FPS del 1997 sviluppato da 3D Realms, il gioco ci mette nei panni di Lo Wang, assassino incaricato dal magnate giapponese Orochi Zilla di acquistare un’antica katana dal collezionista Mizayaki. Inutile dire che l’affare non si concluderà come previsto e Lo Wang si ritroverà ad affrontare non solo i tirapiedi di Mizayaki, ma anche svariate orde di demoni in quella che sembra un’invasione della Terra allo scopo di recuperare l’antica arma. Non ci vuole molto a capire che Zilla ha nascosto parecchie cose a Lo Wang, il quale si unirà al demone Hoji per affrontare le orde di demoni e scoprire la verità dietro questi catastrofici eventi.

Shadow Warrior
Braccia e teste saltano che è un piacere, seguiti dal classico fiume di sangue che sancisce la dipartita del nemico. Almeno nel caso di nemici umani.

Sin dal primo combattimento con i tirapiedi di Mizayaki, si capisce che la katana è l’arma più efficace e più divertente da usare. Con i due tasti del mouse potremo menare fendenti deboli ma veloci o potenti ma lenti; il danno localizzato permette di mirare alle diverse parti del corpo dei nemici allo scopo di staccargliele, in un tripudio di sangue e budella che vanno a decorare i vari ambienti. Tenere alto il livello di gore non è solo un esercizio estetico: continuare a tagliuzzare un corpo o decapitare un demone ci farà guadagnare punti stile, in base ai quali ci verrà assegnato un giudizio rappresentato da uno a cinque shuriken. Più alto sarà il punteggio, più alto sarà il karma che ci verrà assegnato. Accumulare karma è fondamentale per ottenere i punti abilità necessari a sbloccare varie capacità suddivise in diverse categorie. Per esempio potremo decidere di aumentare la stamina del protagonista in modo da eseguire scatti più lunghi o effettuare un maggior numero di schivate, oppure aumentare la capacità di guarigione dei medikit sparsi in giro per i livelli.

A dare maggiore versatilità all’uso della katana ci pensano una serie di poteri sbloccabili raccogliendo cristalli di ki; ogni potere può essere richiamato premendo due volte un tasto di direzione insieme al tasto destro del mouse. Potremo generare un’onda d’urto in grado di respingere parecchi nemici in un colpo solo, recuperare parte della nostra energia nel bel mezzo di un combattimento nel caso in giro non fossero rimasti medikit e via di questo passo. I cristalli di ki potranno anche essere utilizzati per migliorare i poteri, aumentando i danni o aggiungendo effetti ulteriori, come il non essere interrotti dagli attacchi nemici mentre si carica un potere.

Shadow Warrior
In base al nostro stile di gioco, potremo decidere di sbloccare i poteri e le abilità più consone ad esso.

Ovviamente non sarebbe un FPS vecchia scuola senza un repertorio di armi da alternare all’uso della katana: potremo maneggiare una revolver, la mitragliatrice leggera del gioco originale, un fucile a canne mozze e una balestra, con in più lanciamissili e lanciagranate. Tali bocche da fuoco saranno migliorabili con potenziamenti da acquistare con il classico denaro, accumulabile spulciando ogni angolo dei livelli. Potremo sbloccare l’uso di una seconda mitraglietta oppure rendere i dardi della balestra esplosivi, in modo da piazzarli sui nemici e farli esplodere al momento opportuno. Alternare l’uso delle armi a quello della katana è fondamentale se si vuole accumulare più karma durante gli scontri, dato che la varietà è fondamentale al fine di ottenere una valutazione migliore.

A tale scopo, bisogna prestare attenzione anche ai numerosi oggetti esplosivi presenti nei livelli: cisterne di carburante, generatori di corrente e veicoli sono presenti in grande quantità e sono sempre pronti ad esplodere al minimo contatto con la katana o con i proiettili. Le esplosioni possono risultare mortali non solo per i nemici, ma anche per noi stessi: provocare una reazione a catena senza pensarci due volte risulterà quasi sempre in un caricamento veloce. Sarà importante tenere sempre a mente la posizione dei nemici e dei vari oggetti esplosivi, in modo da avere sempre una via di fuga a disposizione nel caso si venga accerchiati. Per quanto la combinazione di abilità e poteri ci renda via via più coriacei, anche i nemici più comuni potranno smembrarci senza troppi complimenti se in numero sufficiente, soprattutto alla difficoltà più alta.

Shadow Warrior
Per quanto siano spettacolari, le esplosioni possono rivelarsi il motivo più frequente di un caricamento veloce.

Ad accompagnare questo rinnovato gameplay ci pensano dei livelli che, per quanto lineari, presentano numerosi segreti che permettono di accumulare le risorse necessarie a migliorare armi, poteri e capacità molto più velocemente. Non sarà facile scovare tutte le stanze segrete, realizzate (proprio come farà DOOM tre anni più tardi) con la stessa grafica in stile retrò del gioco originale. Una trovata decisamente azzeccata e in grado di rispecchiare la vena comica presente nell’originale. Anche Lo Wang è un personaggio che non si prende mai troppo sul serio, in grado di elargire battute e fendenti in egual misura, spesso coadiuvato dal demone Hoji, con cui battibecca in continuazione. Una boccata d’aria fresca rispetto ai protagonisti silenziosi a cui la maggior parte degli FPS odierni ci ha abituato.

Nonostante non sia stato in grado di raggiungere gli stessi numeri di DOOM per quanto riguarda le copie vendute, Shadow Warrior è stato comunque in grado di ritagliarsi il suo spazio applicandone la medesima formula: un gameplay classico rivitalizzato con alcuni elementi solitamente poco sfruttati nel genere, come l’uso della katana.

La formula adottata dai Flying Wild Hog (e successivamente da id Software), ha garantito un successo inaspettato per una software house indipendente. Non a caso è uscito un secondo capitolo e ne è previsto un terzo per il 2021.

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