Personaggi in cerca di sequel — Parte 3

Concludiamo questa prima parte in ben tre parti della rubrica dedicata a tutti quei giochi che per colpa del maligno non hanno potuto godere di un meritato sequel, scomparendo dalla memoria della quasi totalità dei giocatori o diventando semplicemente abandonware.

Fratelli Angelus (Diego, Stefan e Jonus)

Personaggi
Anno 2001, stai cercando qualcosa d’interessante sullo scaffale dedicato ai videogiochi per PC in un centro commerciale e l’occhio cade su questa copertina. Mecha (robottoni) che si menano. Acquisto immediato.

Franchise: Metal Fatigue.

Ultima apparizione: 2000.

Perché dovrebbe tornare: The world needs mecha! Sì, Mechwarrior 5 è stato pubblicato nel 2019. Sì, sicuramente in questi istanti precisi in cui sto scrivendo sarà stato pubblicato un nuovo Super Robot Wars. Sì, ci sono i mecha steampunk grigi e bismarckiani di Iron Harvest e quelli colorati e teatrali di Sakura Wars. Nonostante tutto questo, io ripeto tali parole: the world needs mecha!

Di chi è la colpa della sua scomparsa: Gli strategici in tempo reale, o semplicemente RTS (Real-time strategy), sono scomparsi per il semplice motivo che la “perfezione” è stata raggiunta da una trio di titoli.

Recap: Tra il 1990 e il 2010 numerosi RTS furono pubblicati, tutti con la speranza di superare il trittico composto da Age of Empires, Command & Conquer e Warcraft/Starcraft. Diversi sviluppatori tentarono di differenziarsi e di superare quei tre capolavori attraverso l’aggiunta di nuove meccaniche da integrare alla struttura fondata sul “costruisci base, raccogli risorse, ammassa unità e annienta il nemico”. Questa era stata perfezionata dai titoli citati in precedenza, quindi tutti i tentativi di introdurre nuove meccaniche o erano dei semplici abbozzi o distruggevano tale struttura creando un genere nuovo (i Moba, ma anche dei veri propri ibridi con i GdR).

Nel lontano 2000, gli statunitensi della Zono debuttarono sulla PC Master Race con Metal Fatigue, un RTS che spiccava per due distinti motivi: la mappa strategica era formata da tre distinti livelli e alcune unità potevano accedere solo a uno o più livelli; le unità erano in gran parte giganteschi mecha formati attraverso la combinazione di quattro diverse componenti. Queste due nuove meccaniche non avevano grandi effetti sulla struttura del gioco ed erano finalizzate ad attirare il giocatore. Metal Fatigue non era un pessimo titolo: buona intelligenza artificiale, abbastanza longevo grazie a tre campagne composte da circa nove missioni ognuna (mai troppo facili e mai troppo difficili), storia semplice e una buona community per giocare online. Metal Fatigue era semplicemente un clone degli RTS più famosi con qualche meccanica nuova abbozzata, tutto qui. No infamia, no lode, solo alabarda spaziale!

La storia dei fratelli Angelus si è conclusa: No. Finale aperto, gli alieni misteriosi tornano con l’intenzione di schiavizzare l’umanità e le tre corporazioni, anzi i tre fratelli, devono unire le loro forze.

Gli zoomer apprezzerebbero il ritorno dei fratelli Angelus: Tutti amano i robottoni.

Potrebbe tornare: No, soprattutto come RTS, visto che il genere è morto. I diritti sono stati acquistati dai canadesi della Nightdive Studios, sviluppatore che raccatta vecchie glorie, le rende compatibili con le nuove macchine e i nuovi sistemi operativi e le pubblica sui principali negozi online. Grazie a queste simpatiche canaglie canadesi le nuove generazioni possono godere del nostro santo protettore chiamato Putt-Putt.

Nota personale: Brom ha buttato due righe sullo status degli RTS, cliccate il collegamento ipertestuale, grazie.

Jack Mower

Personaggi
L’antagonista di Nox in una pubblicità che trasuda anni 2000 da tutti i pori.

Franchise: Nox.

Ultima apparizione: 2000.

Perché dovrebbe tornare: Qua casca l’asino virtuale ed editoriale! Più che un sequel — che ovviamente nessuno rifiuta — si cerca più un remake, una remaster o almeno un modo per rendere giocabile questo titolo sui sistemi operativi moderni.

Di chi è la colpa della sua scomparsa: El Diablo della Blizzard Entertainment ha fagocitato il genere degli hack and slash.

Recap: Il genere degli hack and slash ha subito un destino simile a quello degli RTS. Diversi sviluppatori hanno provato a proporre qualcosa di nuovo che potesse rendere il loro titolo qualcosa di diverso, e ovviamente superiore, da quel caposaldo chiamato Diablo. Alcuni hanno puntato su un’ambientazione originale (Titan Quest, Throne Of Darkness), altri su uno pseudo open-world (Sacred, Wolcen) oppure sulla longevità della modalità single-player (Torchlight), altri sulla possibilità di controllare più personaggi (Dungeon Siege, Beyond Divinity) o di personalizzare il proprio personaggio con numerose classi e abilità (Path of Exile, Van Helsing, Grim Dawn). Per di più l’aspetto online è fondamentale per questo genere: perché acquistare un clone di Diablo 3 con una modalità online abbozzata, quando posso continuare a macinare equipaggiamento di colore rosso, viola, oro? Tra tutti quei titoli l’unico vero anti/clone di Diablo 3 è Path of Exile, il quale è continuatamente aggiornato. Gli altri hanno tentato di creare una loro strada spesso introducendo diverse meccaniche abbozzate o peggio retrocedendo sul mobile. Il successo ha premiato gli sviluppatori che hanno provato a importare la struttura degli h’n’s nei FPS (vedasi Borderlands) o nei GdR puri (Divine Divinity 2).

Nox fu uno dei primi tentativi di scalciare Diablo dal suo trono. Sviluppato dalla Westwood Pacific (da non confondere con la Westwood studios), fu pubblicato precisamente cinque mesi prima dall’uscita di Diablo II. Nox non era un titolo malvagio, tentava di innovare alcune delle meccaniche del primo Diablo, per esempio tramite un diverso sistema d’attacco (niente più click selvaggio sfascia mouse) e una grande attenzione alle classi non marziali; inoltre proponeva la storia simpatica di un americano medio trasportato in un mondo fantasy. Purtroppo arrivò Diablo II e Nox fu dimenticato come l’ultima delle Malibu Stacy prive di un cappellino.

La storia di Jack Mower si è conclusa: Sì, con ben tre finali. Ma i nipponici mi hanno insegnato che dietro ogni angolo c’è un truck-kun pronto a mandare un perdente in un mondo migliore e pieno di ragazze graziose e virtuose.

Gli zoomer apprezzerebbero il ritorno di Jack Mower: . Gli isekai vanno di moda tra gli zoomer, non so gli hack and slash.

Potrebbe tornare: No, i diritti appartengono a EA, che ha gettato il titolo del cestino probabilmente pensando erroneamente il canonico nothing of value was lost. Diamine, fate almeno una versione giocabile sui sistemi moderni!

Erica Reed

Personaggi
Gli anni Novanta sono finiti, bello mio. No fanservice, no ottava di seno, no bikini, no tacchi a spillo! Donne forti e indipendenti.

Franchise: Cognition: An Erica Reed Thriller

Ultima apparizione: 2013.

Perché dovrebbe tornare: Perché lo voglio io, perché le avventure grafiche devono tornare di moda, perché le belle storie devono essere raccontate, perché Erica trasudava carisma.

Di chi è la colpa della sua scomparsa: Brevemente e crudelmente le avventure grafiche non sono redditizie.

Recap: Nella prima parte di questa rubrica ho parlato della saga di Gabriel Knight e ho cantato le lodi di Jane Jansen, pregando un suo ritorno attivo sulla scena videoludica. Dopo la pubblicazione del terzo capitolo Gabriel Knight, Jane Jansen ha scritto e pubblicato Gray Matter nel 2010 e Moebius: Empire Rising nel 2014, ed è stata story consulent per quanto riguarda Cognition. Questo titolo è stato sviluppato e pubblicato dalla Phoenix Online Publishing, che ebbe l’idea di dividerlo in quattro episodi venduti nell’arco di un anno. Noi interpreteremo Erica, un’agente della FBI che scopre di possedere poteri psichici, e indagheremo su un misterioso serial killer scoprendo diversi aspetti del passato della protagonista. Un buon titolo, ogni episodio proponeva un nuovo potere psichico e la storia era piuttosto interessante, ottima colonna sonora composta da Robert Holmes (marito di Jane Jansen).

La storia di Erica Reed si è conclusa: Sì, con un bellissimo finale. Ho pianto per cinque giorni (Behold lacrime napulegne).

Gli zoomer apprezzerebbero il ritorno di Erica Reed: . Donna forte e indipendente, la quale possiede poteri psichici e ha una storia personale travagliata, è un’ottima tiratrice e molla pure dei possenti pugni. Devo dire altro?

Potrebbe tornare: . Dipende tutto dalla Phoenix Online Publishing. Però c’è un piccolo problema, ossia le avventure grafiche non sono un genere molto redditizio e sono declassate quasi a demo per quei nuovi sviluppatori che si affacciano sul mercato. Tralascio volutamente il fatto che l’ultimo titolo della Phoenix Online Publishing è un jrpg/visual novel.

I soldati di H&D

Personaggi

Franchise: Hidden & Dangerous.

Ultima apparizione: 2004.

Perché dovrebbe tornare: Pensate, anzi imagine, un gioco come H&D che sfrutta le nuove tecnologie sia sul piano grafico che su quello ludico.

Di chi è la colpa della sua scomparsa: Questa è una bella domanda. Forse con gli ArmA si è raggiunto l’apice da questo particolare genere, ossia dello sparatutto tattico. Forse il pubblico preferisce flossare con Fortnite che imparare a guidare un jagdpanzer.

Recap: Illusion Softworks sarà un nome piuttosto ignoto ai giocatori più giovani, ma questa software house è diventata successivamente una branca della 2K con il nome di 2K Czech. Successivamente un parte degli sviluppatori è rimasto fedele a 2K cambiando il nome in Hangar 13, un altro gruppo ha lasciato la casa madre e insieme ad alcuni degli sviluppatori della Bohemia Interactive hanno fondato la Warhorse Studios. In poche parole qui stiamo parlando di coloro che hanno sviluppato titoli come i Mafia, i Vietcong e Kingdom Come: Deliverance.

Hidden & Dangerous è stato il titolo che ha fatto conoscere al mondo questi sviluppatori: uno sparatutto tattico ambientato durante la seconda guerra mondiale dove si guida un gruppo di specialisti in diverse parti dell’Europa occupata dai nazisti. Un titolo complesso per quel tempo, dove ci si doveva destreggiare tra una visuale in prima persona e una in terza, e una mappa tattica dove si doveva creare un piano sperando che i nostri uomini lo seguissero. Basti pensare che pochissimi giocatori riuscivano a superare lo scoglio della prima missione e i restanti si studiavano un gigantesco manuale dove erano illustrate minuziosamente le specifiche delle diverse armi e dei veicoli; addirittura erano descritte le tattiche per neutralizzare un Panzer Tiger. Un qualcosa che troveremo ampliato negli Operation Flashpoint di Bohemia Interactive.

La storia dei nostri eroi si è conclusa: , la guerra è finita e così via. Ma ci sono tante missioni da raccontare, tantissime!

Gli zoomer apprezzerebbero il ritorno degli uomini di Hidden & Dangerous: , questi titoli sono riservati a un piccolo pubblico di appassionati pronti a dedicarci molto del loro tempo libero. 2K o Koch Media (nella quale è confluita Warhorse Studios) ritengono redditizio investire in un titolo di questo genere? E come? Privilegiando l’esperienza da giocatore singolo come nei vecchi H&D o puntando al multiplayer come gli ultimi ArmA?

Potrebbe tornare: No. Per quanto riguarda H&D si deve comprendere chi possiede i diritti tra 2K e Matrix Games, per il genere vedere righe precedenti. Essendo il primo capitolo addirittura diventato freeware, la questione si complica.

Gabriel Logan e Lian Xing

Personaggi
Wallpaper scaricato da Syphon Filter Central.

Franchise: Syphon Filter

Ultima apparizione: 2007.

Perché dovrebbe tornare: Un ottimo sparattutto in terza persona con qualche elemento stealth.

Di chi è la colpa della sua scomparsa: Spin-off sfortunati pubblicati sulle console portatili e l’onta di essere ritenuto il cugino beone e violento di Metal Gear Solid.

Recap: Io invidio due giochi ai console peasants, ossia Timesplitters e Syphon Filter. Ricordo come fosse ieri il giorno in cui mio cugggino mi fece provare il primo capitolo di Syphon Filter sulla sua Playstation truccata; rimasi piacevolmente sorpreso da questo gioco frenetico con alcune sezioni dove si utilizzavano armi silenziate. Sono invece rimasto sorpreso negativamente del destino avverso di questo franchise morto da più di dieci anni, mi aspettavo di vedere un ventiquattresimo capitolo in HD sulle nuove console, invece no.

La storia di Gabriel Logan e Lian Xing è conclusa: , ricordiamo sempre la lezione di Ian Fleming: il lavoro di una spia mai finisce.

Gli zoomer apprezzerebbero il ritorno di Gabriel Logan e Lian Xing: , sono personaggi carismatici adatti a tutte le generazioni.

Potrebbe tornare: , gli sviluppatori della Eidetic (oggi SIE Bend Studio) sono ancora attivi, hanno sviluppato un’avventura di Nathan Drake per le console portatili e recentemente hanno pubblicato Days Gone. Quindi, se la volontà c’è, Syphon Filter potrebbe tornare.

E ora?

Con questo terzo articolo ho finito con la prima quindicina di titoli, ma non disperate, perché nel prossimo futuro potrei parlare di tante altre produzioni che che meritavano un sequel o semplicemente una degna conclusione.

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