Inside Xbox e State of Play, stili a confronto

Il caldo e il solleone hanno cominciato a far capolino nelle nostre giornate e, in un momento storico come questo dove siamo tutti costretti a restare in casa, noi videogiocatori possiamo sollazzarci in penombra a smaltire il nostro sempre crescente backlog. L’arrivo della stagione estiva porta con sé tutta una serie di annunci di settore e fiere importanti, dove gli sviluppatori possono compensare il naturale calo delle vendite presentando molta della roba che verrà venduta nel successivo periodo natalizio. Inevitabile dunque, anche per via della cancellazione dell’E3, che le case rispondessero alle misure di quarantena con degli stream online realizzati appositamente per porre l’attenzione verso i prodotti in uscita nel più o meno immediato futuro, a maggior ragione se pensiamo che mancano ormai pochi mesi all’uscita della prossima generazione. In particolare, Microsoft e Sony si sono contese il mese di maggio per sparare alcune delle loro cartucce più interessanti: l’Inside Xbox ha focalizzato l’attenzione sui giochi di terze parti che saranno presenti (anche) su Xbox Series X, mentre lo State of Play ha preferito interessarsi a Ghost Of Tsushima, in uscita il prossimo 17 luglio su PS4.

State of Play
Scarlet Nexus è uno dei titoli annunciati durante la conferenza della Microsoft, ma sarà multipiattaforma.

Dati gli errori di Microsoft nel gestire i primi anni della attuale generazione, è palese la voglia di non ripetere la storia e di spingere il più possibile Xbox Series X come una console “a tutto tondo”: Scorn, Chorus e The Medium hanno avuto il ruolo di portare dei concept potenzialmente interessanti a riempire la line-up di inizio generazione, mentre il trailer di Bright Memory: Infinite mostrava le capacità tecniche della console in una sequenza di gameplay visivamente impressionante, ma che da giocare in fin dei conti sembra un’esperienza non particolarmente originale. Criticabile il fatto che, a parte Bright Memory: Infinite e giusto qualche secondo del trailer di Chorvus, di effettivo gameplay se ne sia visto ben poco: anche l’atteso trailer di Assassin’s Creed: Valhalla ha preferito concentrarsi sul taglio cinematografico, facendo nascere diverse polemiche. Tant’è che Aaron Greenberg, dal reparto marketing di Xbox, ha dovuto fare alcune precisazioni in merito scusandosi per aver generato aspettative troppo elevate rispetto al tipo di evento pianificato.

State of Play
Dirt 5 non sarà sicuramente da buttare via, ma suvvia, chi non preferirebbe un altro Forza Horizon al suo posto?

Ho citato alcuni dei titoli che più sono rimasti impressi in quanto gli altri giochi mostrati erano già conosciuti (molto carino il trailer su Vampire: The Masquerade — Bloodlines 2 a tal proposito) o non particolarmente interessanti (Second Extinction e Dirt 5 difficilmente lasceranno il segno), ma nel complesso l’Inside Xbox di maggio aveva l’obiettivo di esibire un po’ del software che sarà disponibile anche sulla nuova console. Non posso definirmi insoddisfatto, anche perché la curiosità verso questo tipo di eventi è relativa, ma di sicuro si poteva fare di più. Per la roba davvero succosa dovremo aspettare il prossimo stream, che sarà invece incentrato sui first party e quindi — presumibilmente — dovrebbe mostrarci più nel dettaglio Halo Infinite e il titolo non ancora annunciato di The Initiative, oltre che i progetti dei diversi team che ora risiedono sotto l’etichetta Xbox Game Studios.

State of Play
Press X to pet the good boy.

In casa Sony invece lo State of Play aveva un obiettivo ben diverso: se Microsoft ha l’intenzione di preparare il terreno per la prossima generazione, la casa giapponese sta invece pensando a consolidare la sua immagine in quella attuale. Dopo il leak e le conseguenti polemiche su The Last Of Us 2 (dalle quali mi sono tenuto ben lontano), il gioco è finalmente in dirittura d’arrivo e il mese subito dopo sarà incentrato su Ghost Of Tsushima. L’ultima fatica di Sucker Punch Productions è stata presentata nel 2018, ma abbiamo avuto informazioni consistenti solo durante quest’ultimo State of Play, permettendoci di vedere più nel dettaglio il gameplay con un filmato più lungo e consistente.

Un trailer che ha polarizzato le opinioni, perché se da un lato il downgrade tecnico rispetto ai precedenti filmati è palese, dall’altro il gioco pare ricco di atmosfera e di cose da fare, portando avanti gli elementi degli ultimi open world tipici di altri first party Sony come Horizon Zero Dawn e Marvel’s Spiderman. Se quindi spunti interessanti come un HUD minimale e due diversi stili di gioco ben delineati riescono a catturare l’attenzione, allo stesso modo non ho potuto fare a meno di notare le similitudini con gli ultimi capitoli di Assassin’s Creed, del quale Ghost of Tsushima pare voglia riprendere le meccaniche stealth e il sistema di combattimento. I miei personali dubbi risiedono su quello che pare essere un gioco più generico di quanto sperato, unito ad alcuni grattacapi come i nemici che attaccano a turno e che paiono dotati di paraocchi. D’altro canto, c’è già chi urla al capolavoro annunciato — un fatto che credo senza dubbio non sia assolutamente legato al suo status di esclusiva PS4. Avremo la risposta fra un paio di mesi.

State of Play
L’impatto visivo è senza dubbio meno impressionante rispetto alla sua presentazione, ma di sicuro resta in grado di fare la sua bella figura.

Insomma, lo scambio di colpi tra Sony e Microsoft continua senza sosta con due stili radicalmente differenti: se il team verde ha un disperato bisogno di rimpolpare la sua libreria e di scrollarsi di dosso gli errori fatti nel corso di questa generazione, il team blu pare si stia fin troppo adagiando sugli allori dall’alto della sua posizione superiore nei confronti della concorrenza, col rischio che un titolo fortemente anticipato si riveli essere il prossimo The Order: 1886 o Days Gone. Ma queste vetrine sono solo secondarie: il prossimo mese sarà quello più ricco di annunci e notizie grazie anche al fatto che, nonostante la cancellazione di tutti gli eventi di settore, gli sviluppatori avranno comunque modo di mostrare le loro produzioni in eventi appositamente realizzati per coprire il vuoto lasciato dalla fiera di Los Angeles. Sarà lì che potremo realmente tirare il punto sulla situazione.

Leggi altri articoli da questa penna

Iscriviti alla nostra newsletter

Per aggiornamenti sulla nostra attività e consigli su contenuti di valore.
Niente spam, promesso!