Il Game Pass e gli altri servizi in abbonamento a esso equiparabili sono senza ombra di dubbio tra i protagonisti di questo finale di generazione. Forse non quanto le ultime grandi esclusive, ma ci siamo vicini. Non è casuale che sia proprio Microsoft a cavalcare con maggiore convinzione questa nuova forma di monetizzazione; se guardiamo quanti e quali siano i titoli esclusivi di spessore che la casa di Redmond offrirà ai suoi clienti nei prossimi 12–18 mesi (fino all’arrivo della nuova Xbox in sostanza, se non oltre), ci vuole davvero poco a capire perché stia attualmente cercando di attirare nuova utenza utilizzando metodi alternativi.
È questo il futuro del gaming, magari da abbinare allo streaming e alla retrocompatibilità? È ancora presto per dirlo. Quello che invece voglio dire è che io, qui e ora, ho un bel problema col Game Pass.
Sono ovviamente contentissimo di aver potuto giocare dei titoli recenti ed estremamente meritevoli spendendo i 4 euro mensili del Game Pass PC. Senza di esso non avrei mai scoperto il mio gioco di guida preferito, Forza Horizon 4, sarei stato costretto a rinunciare alla rilassante vita bucolica di My Time at Portia, addirittura avrei dovuto aspettare dodici, lunghissimi mesi per avere tra le mani i giochi che più attendevo maggiormente quest’anno, cioè Metro Exodus e The Outer Worlds (il che è un po’ un controsenso, ma cosa volete che ne capisca Epic di queste cose?).

Il mio problema è che oggi, quando gioco a qualcosa che non sta sul pass, mi sento dannatamente in colpa. Sì, perché sto pagando qualcosa che poi non sfrutto. Abbiamo tutti un backlog “tradizionale” sterminato. Il vantaggio dei giochi che stanno in questa lista è che, una volta pagati, non vanno da nessuna parte: nessuno ce li può togliere e non dobbiamo più niente a nessuno per giocarli. Se tra 10 anni vorrò finalmente provare l’amatissimo Hollow Knight (acquistato in un bundle qualche tempo fa) lo potrò fare senza problemi. Accumulare un backlog nel Game Pass è una faccenda ben diversa. Non solo, come detto prima, continui a spendere soldi nel tempo, ma molti giochi sono inevitabilmente destinati a uscire dal servizio. Addirittura qualcuno iniziava a temere, per fortuna erroneamente, che anche le esclusive Microsoft potessero fare la stessa fine.
Gears 5 se ne sta solo soletto installato sul mio SSD da settimane, mentre io mi dedico ad altri titoli che, in questa fase, mi appassionano di più (ve ne parlerò prossimamente). Dovrei forse dare priorità al gioco di The Coalition? Una vocina nel mio cervello mi dice di sì, perché, come direbbe il mitico Maccio, sossoldi. Ma che mondo sarebbe quello in cui non possiamo neanche più decidere liberamente cosa giocare prima e cosa giocare dopo? Siamo forse diventando la Corea del Nord del gaming? E non ho volutamente usato la Cina come esempio, visto che in futuro vorrei giocare a qualche gioco Blizzard.
A oggi la mia situazione non è ancora drammatica per due motivi principali. Il primo è che il costo del Game Pass PC è al momento molto contenuto, forse addirittura troppo per quello che offre (lo stesso non si può dire per i servizi similari di EA e Ubisoft); non mancano neanche occasioni per provarlo gratis, o quasi. Il secondo è che interrompere l’abbonamento per riattivarlo in un momento successivo non comporta, almeno per ora, penalizzazioni di alcun tipo. Addirittura non è ancora possibile fare “ufficialmente” un abbonamento annuale per risparmiare qualcosa.
Durante l’attuale fase beta, Microsoft sta tentando in tutti i modi di attirare e fidelizzare l’utenza attraverso offerte che sono davvero difficili da rifiutare, anche a costo di andare in perdita; ma questa politica non può durare. La mia ipotesi è che il pass per computer verrà “normalizzato” intorno all’inizio dell’anno prossimo, allineando il prezzo a quello per console e introducendo la sottoscrizione annuale. Se già oggi che spendo una miseria sono combattuto, una soluzione di questo tipo mi metterà senza ombra di dubbio ancora più in difficoltà. Non è solo una sensazione, lo dico per esperienza pregressa: ancora mi scende una lacrimuccia quando penso a tutti i poveri giochi che non ho giocato durante l’anno di abbonamento al Playstation Plus che malauguratamente decisi di sottoscrivere durante la scorsa generazione. Vi ricordate di quando il PS Plus permetteva di giocare tanti bei giochi? Sembra passato un secolo.
Due sono le possibili strade che saranno intraprese nei prossimi anni. La prima è quella di un mondo dei videogiochi orientato verso gli abbonamenti “stabili”. Non sono del tutto sicuro che sia sostenibile nel lungo periodo: è difficile pensare che il giocatore medio sia disposto a sostenere il costo di una quantità infinita di canoni, senza magari riuscire a sfruttarli tutti decentemente (il mio problema moltiplicato infinite volte, insomma). L’industria televisiva e cinematografica sembra andare con sicurezza in questa direzione, ma ho il timore che alla fine delle rotaie ci sia solo un gran bel precipizio. L’alternativa, quella più auspicabile, è che servizi come il Game Pass diventino non la principale fonte di entrate, ma un modo per valorizzare maggiormente i giochi e farne scoprire nuovi ai giocatori. In questo senso va la scelta di offrire agli abbonati uno sconto sull’acquisto dei singoli giochi presenti nell’abbonamento; certo, il 20% è ancora troppo poco, ma l’idea di base è giusta. Se la percentuale fosse stata più alta, avrei probabilmente acquistato Forza Horizon 4, pur avendoci già giocato per tantissime ore.

Ci sarebbe anche la questione di come servizi come il Game Pass e i suoi concorrenti influenzeranno la natura stessa dei giochi e del loro sviluppo. Le caratteristiche delle software house entrate nella scuderia di Microsoft negli ultimi anni, in buona parte specializzate in produzioni non tripla A, suggerirebbero un loro futuro utilizzo per rimpinguare il catalogo con titoli magari di spessore, ma non eccessivamente dispendiosi da produrre. Questo è in ogni caso un argomento complesso, che meriterebbe una trattazione più specifica.
Per quanto mi riguarda, il mio abbonamento continuerà a rimanere attivo almeno finché non avrò sviscerato The Outer Worlds.
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