Excessive Speed: un semplice giochino

Chi di voi cari lettori ci segue assiduamente, avrà compreso facilmente che compito della mia personcina è (quasi sempre) quello di rallegrare le vostre giornate con storie, recensioni, cronache e aneddoti personalissimi sui videogiochi del passato. Questo semplicemente perché non possiedo una console o un computer di ultima generazione e non ho per ora i fondi per puntare ad acquisti spropositati o rinnovi dei componenti. Vorrei tanto parlarvi dell’ultimo DOOM, oppure di giochi che vorrei giochicchiare come Yakuza Kiwami 2 o Kingdom Come; ma la dura legge della frequenza dei fotogrammi impedisce tutto ciò.

Il protagonista di questa giornata è un titolo poco conosciuto, scomparso anche dal commercio e probabilmente entrato in quel limbo legale chiamato abandonware. Un titolo a cui sono affezionato, perché semplicemente è stato il mio primo e vero videogioco.

Ma prima di parlarvi di tal titolo è come sempre necessaria una piccola introduzione.

Oh No! Inizia con le storie senza senso da boomer!

Era il lontano 1999 e Superman sconfiggeva Heinz-Harald Frentzen in una corsa intorno al mondo. Al posto dell’euro c’era la lira, e un euro corrispondeva 1936,27 lire, ma una bustina di figurine calciatori Panini costava cinquecento lire; per di più il governo con un decreto legge obbligò che in ogni bustina ci fosse la figurina di Faustino Asprilla, quella di Mauro Colonnese e lo stemma del Montevarchi, così da poter recuperare quelle 0,73 lire nel cambio. In quell’anno gli svedesi della Iridon Interactive AB pubblicarono il loro primo titolo: Excessive Speed.

In quel lontano 1999 o qualche mese giù di lui, una giovane personcina aveva da poco ricevuto in regalo il suo primo personal computer avviandosi verso il magico mondo della PC Master Race dopo anni di dura gavetta su un vecchio Amiga 500 concesso in prestito con i suoi bilioni di floppy pirata, un vecchio Game Boy blu e un NES con la canonica cartuccia terruncella bootleg con mille videogiochi in uno, ma in verità solo sedici.

In quel periodo il procurarsi videogiochi per PC era piuttosto difficile e soprattutto abbastanza costoso. C’era la pirateria, però era una roba da smanettoni (e la personcina non lo era) e non era diffusa in ogni luogo e su ogni bancarella come per i giochi della Play. C’erano prodotti legalmente ambigui come i Twilight, cd composti da giochi tagliuzzati dei video e pure del sonoro. Nella giusta e costosa galassia legale c’erano le “edizioni budget” di cui parlerò un’altra volta; ma c’erano soprattutto le riviste dedicate ai videogiochi o genericamente al mondo PC. Proprio in quella fine anni novanta inizio anni duemila diverse riviste iniziarono ad allegare un gioco e grazie a queste una qualsiasi personcina poteva avere il suo videogioco senza spendere cifre esagerate. Il mio primo videogioco da rivista fu proprio Excessive Speed e fortunatamente ho ritrovato quel vecchio CD.

Ah, dimenticavo: non era il 1999, ma il 2000 intorno marzo-aprile, la rivista era PC Action.

Excessive Speed
Copertina dell’edizione budget russa di Excessive Speed.

Macchinine post-apocalittiche

Excessive Speed è un gioco di corse in prospettiva isometrica, un qualcosa che oggi non si vede praticamente più più manco trai titoli indie. Per di più in quel lontano 1999 tale genere era già giudicato vecchio: basti pensare che Need for Speed III e Gran Turismo 2 erano stati pubblicati tra la fine del 98 e l’inizio dell’anno successivo.

Tre sono le modalità di gioco: la classica gara contro cinque avversari, una corsa contro il tempo e la particolare corsa contro il tempo con la macchina carica di dinamite. La nostra macchina è dotata della classicissima “barra della vita” — o come dicono nella perfida Albione health bar — che si svuota a suon di sportellate con i nostri avversari oppure a causa di missili, proiettili e mine. Sì, durante le gare possiamo collezionare vari power-up, ovviamente niente di originale, quindi missili di diverso tipo, mine, scudi e il classico turbo. Se la health bar si esaurisce, la nostra macchina esplode e dobbiamo aspettare un paio di secondi prima di tornare in pista. Nella modalità Dynamite la nostra barra è al minimo e basta solo una minuscola collisione per saltare in aria e concludere la nostra corsa contro il tempo.

Quattordici circuiti e sette veicoli (uno segreto), tutti ben caratterizzati. Se per i veicoli le differenze riguardano velocità, accelerazione, peso, resistenza, guidabilità, per i circuiti le differenze sono estetiche e musicali: da deserti a città metropolitane passando per miniere infestate e caverne ghiacciate. Pregio di Excessive Speed e forse l’unica cosa che ha fatto entrare questo titolo nella storia è proprio la particolare colonna sonora: ogni circuito ha la sua traccia musicale strumentale e sono tutte di buona qualità.

Iniziamo la nostra carriera con due circuiti e ogni volta che completeremo una modalità riceveremo una stella. Tre stelle sbloccano un nuovo circuito, mentre i diversi veicoli si sbloccano dopo aver vinto un campionato composto da sei gare causali; il veicolo segreto si sblocca scoprendo un particolare minigame nascosto dagli sviluppatori (Hint: notare zanzara nell’angolo inferiore dello schermo). Dopo aver conquistato tutte le stelle, sarà sbloccato il senso di marcia opposto dei circuiti, quindi la longevità del gioco è semplicemente raddoppiata.

Fortunatamente l’installazione e il primo avvio di Excessive Speed sono andati lisci come l’olio, mi aspettavo qualche problemino o la necessità almeno di settare la compatibilità del gioco con vecchi sistemi operativi, invece no. Ovviamente la massima risoluzione di Excessive Speed è un vecchio e pixelloso 640×600, ma in verità vi dico che nella sua semplicità e nella sua anzianità l’aspetto grafico fa ancora la sua bella figura. È sempre un videogioco del 99, quindi le macchine sembrano scorrere sui circuiti e i missili sono solo dei pixelloni luccicanti, quindi niente antialiasing x1000. Anche l’intelligenza artificiale è semplicissima: niente avversari dinamici che si adattano a noi, hanno tutti la mente semplice: andare veloce, utilizzare immediatamente qualsiasi power-up, niente pietà verso i deboli.

Excessive Speed

Rigiocando a questo vecchio titolo del 99 non solo ho fatto un tuffo nel passato, ma ho scoperto di come fosse dannatamente difficile quel gioco.
O sono invecchiato male — quindi al massimo posso giocare alle peggiori visual novel bait made in the West — oppure quelle macchinine sono davvero difficili da controllare. Ricordavo che la modalità dinamite richiedeva una precisione millimetrica, ma non che fosse così difficile. Attenzione! Difficile, non frustante; oggi come in quel lontano 1999 conquistare una stella dà sempre una gran soddisfazione. Ah, c’era anche il multiplayer: modalità in loco, quindi quattro personcine che si destreggiano su un’unica tastiera (o la tremenda combinazione di tastiera, joypad et mouse!).

Ora mio caro lettore ti domanderai, devo recuperare Excessive Speed? È il titolo perfetto da anziano netbook da viaggio. Piccola distrazione durante i lunghi e noiosi viaggi.

Post Scriptum

Normalmente dovrebbero esserci link ad altri articoli di Frequenza Critica, ma non ci sono collegamenti possibili con questo articolo. Prima che buona parte della redazione inizi a colpirmi con mazze mediche vi invito a leggere la recensione di Need For Speed: Heat oppure la megagiga guida a Undertale.

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