Come anticipato dal titolo, il 13 marzo il gioiello di casa Gearbox approderà anche su Steam, dopo un periodo passato in esclusiva sull’Epic Games Store. La scelta di dare la preferenza al negozio digitale di Tim Sweeney, indubbiamente dettata da motivazioni di carattere economico, aveva causato un certo risentimento fra gli interessati al gioco. Questione, tra l’altro, non caratteristica del solo Borderlands 3: non sono stati pochi quelli che hanno percepito l’avvento di una nuova piattaforma digitale, e delle sue politiche di esclusività, più come un danno che come un’opportunità per i consumatori, a dispetto di chi invece l’aveva salutata come una novità positiva sia per gli sviluppatori che per i consumatori.
Va anche detto che EGS non fa certo del suo meglio per farsi amare; ci ho avuto a che fare giusto lo stretto necessario per poter andare a sparare a schiere di cultisti armati di tagliapizza, ma le rogne non sono comunque mancate. Come ad esempio quando, dopo aver formattato il mio pc, ho dovuto riscaricare il gioco per intero nonostante avessi una settantina di giga di file lì che mi guardavano dalla cartella di backup, con tanto di ticket del supporto Epic che mi confermava che con quei file non ci potevo fare un bel niente. Nel mentre Steam, una volta indicatagli la cartella, impiegava circa trenta secondi per riconoscere e rendere disponibile qualche centinaio di giga di giochi. Ma divagazioni sulle carenze della piattaforma Epic a parte, ora che Borderlands 3 sta per arrivare sulla diretta concorrenza, è lecito aspettarsi un nuovo, corposo afflusso di giocatori: e per questo motivo, dopo averne parlato abbondantemente a settembre dell’anno scorso, ho pensato fosse una buona idea integrare quell’articolo. Anche perché, in sei mesi ne saranno cambiate di cose, no?

Partiamo dalle aggiunte più sostanziose: la prima è il Takedown at the Maliwan Blacksite (o, per i non anglofili, la Strage alla Struttura Segreta Maliwan), contenuto gratuito disponibile per chiunque abbia il gioco base che introduce il primo boss Invincibile di Borderlands 3, con tanto di sua area pieno di nemici da sconfiggere prima di poter affrontare il raid boss in carne ed ossa — o meglio, circuiti e ingranaggi. Il salto di qualità fatto con l’introduzione di Wotan l’Invincibile rispetto ai suoi omologhi dei giochi precedenti è quantico: la nuova area include variazioni di nemici già noti, due nuovi boss, un miniboss, nuove armi leggendarie e una colonna sonora eccezionale (da questo punto di vista Borderlands 3 non dovrebbe più stupire, ma ci riesce comunque). Anche se andiamo a guardare il design dello scontro, Wotan è davvero su un altro piano rispetto alle sue controparti di Borderlands 2, con tre fasi ben distinte che richiedono non solo di avere un armamentario che faccia abbastanza danno da scioglierlo rapidamente, ma anche di sapersi muovere bene per sfruttare i varchi nei suoi impenetrabili scudi.
Molto benvenuta è anche la possibilità di far sì che la difficoltà della Strage sia bilanciata in base al numero di giocatori, mentre inizialmente era tarata esclusivamente sul presupposto che fossero quattro i Vault Hunter ad intraprendere questa sfida. Questo significa che anche chi non ha tre amici pronti a f̷a̷r̷s̷i̷ ̷s̷p̷a̷r̷a̷r̷e̷ ̷a̷l̷ ̷p̷o̷s̷t̷o̷ ̷s̷u̷o̷ contribuire con la loro potenza di fuoco potrà comunque imbracciare le armi e cercare di sconfiggere le Wotan, le tre Valchirie e le schiere di soldati Maliwan che li proteggono. Occhio, però: non pensate di poterli prendere sottogamba! Senza un buon equipaggiamento la vostra scampagnata nella struttura segreta Maliwan non durerà a lungo.

C’è poi la prima espansione, Moxxi’s Heist of the Handsome Jackpot. Con un prezzo di rilascio di 15€, questo DLC aggiunge — com’è intuibile dal titolo — un nuovo pianeta interamente a tema Handsome Jack: anche se sono passati sette anni dalla morte del carismatico cattivo di Borderlands 2, i resti del suo impero sono ancora disseminati per la galassia, e nel mirino di Moxxi ne è finito uno in particolare: un enorme casinò spaziale, che Jack usava (prevedibilmente) per truffare poveri gonzi che poi si trovavano impossibilitati ad andarsene a causa dei loro insormontabili debiti prima, e a causa della morte di Jack poi, che ha mandato in completo lockdown tutta la struttura.
A noi, dunque, il compito di sbloccarla e consegnarla nelle mani di Moxxi, facendoci strada fra schiere di giocatori d’azzardo finiti male e di robot giallo Hyperion che tanto saranno familiari a chi ha giocato a Borderlands 2. Non saremo da soli in quest’impresa, ovviamente: oltre a un cast di nuovi personaggi — fra gli altri, finalmente incontreremo di persona il leggendario Digby Vermouth— fondamentale sarà l’aiuto di Timothy, il clone di Handsome Jack diventato personaggio giocabile in Borderlands: The Pre-Sequel. Moxxi’s Heist of the Handsome Jackpot è un DLC piacevole, ricco di buone armi, aree piacevoli da vedere ed esplorare e con buoni momenti di character development. Allo stesso tempo, però, non so se me la sento di consigliarlo a prezzo pieno (15€); per quanto sia innegabilmente un buon DLC, non ha quel “wow factor” che aveva caratterizzato vecchi DLC come Assault on Dragon Keep o Claptastic Voyage.

Passiamo ora alle aggiunte meno sostanziose, ma non per questo meno importanti. Non sono mancati gli sforzi per aggiustare i problemi di ottimizzazione, di cui Borderlands 3 era ricco; in generale l’esperienza rispetto alla release è sensibilmente migliorata, nonostante allo stesso tempo i menù soffrono ancora di una responsività meno che ottimale, e girando per i vari forum dedicati non è raro di leggere gente che si lamenta di problemi di performance, sopratutto in modalità spliscreen e su console. Un’aggiunta tanto recente quanto benvenuta è la possibilità di saltare le cutscene, che sicuramente renderà più allettante la prospettiva di rigiocare la campagna con un altro personaggio (o con lo stesso, in True Vault Hunter Mode). Questo, purtroppo, non fa nulla per risolvere l’accollo causato da personaggi che parlano per interminabili minuti mentre tu devi stare lì ad aspettare, o di Lilith che ti chiede di tornare a Sanctuary giusto per dirti “sup, killer” e di continuare quello che stavi già facendo, ma è comunque un passo nella giusta direzione.
Altri cambiamenti invece hanno avuto meno a che fare con quello che succede dietro alle quinte e più con il gioco vero e proprio. Numerosi sono stati i bilanciamenti di armi e personaggi dallo scorso settembre ad oggi; troppi per elencarli tutti qui, ma in linea di massima vi basti sapere che chi gioca Zane dovrebbe cavarsela molto meglio rispetto al passato, e che la predominanza delle armi Jakobs sulle altre non è più così marcata. Oltre a questo, il livello massimo raggiungibile è stato portato da 50 a 53 (ancora non sufficiente per riempire completamente due rami di abilità!) ed è stata aggiunto un nuovo grado al Mayhem, il modificatore alla difficoltà pensato per l’endgame che quindi arriva fino al quarto livello. Questa dovrebbe essere una soluzione temporanea; già qualche mese fa Gearbox aveva accennato alla sua intenzione di rivedere completamente il Mayhem, e la sua versione 2.0 è prevista (salvo intoppi) per il mese di aprile.

Oltre a questo, sono state aggiunte numerosi distributori automatici di Marcus in aree che prima ne erano completamente prive (per esempio, prima di alcuni boss), e uno dei problemi da me evidenziati durante la recensione, ovvero l’assenza di drop specifici di ciascun boss o nemico, è stato risolto: ora se state cercando un oggetto specifico invece di limitarvi ad ammazzare Gravewarden 50 volte al giorno sperando che prima o poi la fortuna vi benedica, potete (o dovete, dipende dai punti di vista) limitarvi a riempire di buchi di proiettile il nemico a cui quell’oggetto è stato assegnato.
In conclusione, Borderlands 3 è un titolo più che valido, oggi in questa sua versione rifinita ancora più che sei mesi fa. Sia i veterani della serie che i novizi troveranno di che divertirsi, nonostante i problemi di cui soffre la storia; fra raid, eventi stagionali, missioni secondarie, taglie di Hammerlock e di Zer0, nuovo DLC in arrivo e ovviamente la ricerca degli agognati leggedari, Borderlands 3 non è certo un gioco che pecca di contenuti, né tantomeno di qualità.
Iscriviti alla nostra newsletter
Per aggiornamenti sulla nostra attività e consigli su contenuti di valore.
Niente spam, promesso!